E-commerce, Italia migliora ma a passo lento
Ultimo aggiornamento 12 Novembre 2018
Dal fronte del commercio online si segnalano due notizie che riguardano il nostro paese, una buona e una cattiva. La buona notizia è che, rispetto allo scorso anno, aumenta il numero di persone che acquistano online, anche se diminuisce il numero medio di acquisti pro-capite, quella cattiva è che aumenta troppo lentamente, soprattutto se mettiamo a confronto lo Stivale con il resto dell’Europa.
Secondo la nuova edizione 2018 del Report e-commerce di BEM Research, intitolato “Commercio online: il passo lento dell’Italia”, nel nostro paese è aumentato di 3 punti percentuali l’utilizzo di internet per acquistare online. L’e-commerce resta ancora poco diffuso in Italia: solo il 32% degli italiani ha fatto acquisti online rispetto al 57% dell’Area euro. Il divario diventa ancora più evidente se ci confrontiamo con Regno Unito (82%), Germania (75%) e Francia (67%).
Nel complesso il valore dell’e-commerce tra imprese e consumatori (business-to-consumer, o B2C) in Italia è stimabile in 25,2 miliardi di euro nel 2017. Rispetto al 2016 si è registrato una riduzione di circa 700 milioni di euro, corrispondente ad una variazione percentuale del -2,8%. Nel 2015 era pari a 21 miliardi.
Tra i prodotti più acquistati online troviamo abbigliamento (17%), articoli per la casa, viaggi e trasporti (16%), prodotti tecnologici (14%), libri e giornali (13%), film, musica e biglietti per spettacoli (11%), alimenti (5%), telefonia e servizi assicurativi (4%). Un dato interessante è l’aumento, rispetto allo scorso anno, degli acquisti online di prodotti per la casa. L’abbigliamento resta il settore preferito dai più giovani.
Il consumatore tipo è uomo, tra 24 e 34 anni. In Italia, infatti, il sesso femminile è quello che ha acquistato meno tramite il web: sono appena il 20% le donne italiane che nel 2017 hanno utilizzato Internet per le loro spese, contro il 26% degli uomini. Un certo divario tra uomini e donne si riscontra anche negli altri principali paesi europei. In ogni caso il gap è più contenuto rispetto a quello osservato in Italia.
A livello geografico isole e sud d’Italia evidenziano un ritardo rispetto al resto del paese, anche se in riduzione rispetto all’anno scorso; l’area del paese con la maggior diffusione nell’utilizzo di Internet per acquistare beni e servizi è il nord-est. Le regioni italiane con più acquisti online sono il Friuli-Venezia Giulia (40% gli individui che hanno effettuato spese tramite il web), Valle d’Aosta (39%), Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna (38%). In fondo alla classifica rimangono Campania (20%), Calabria (24%) e Sicilia (25%), regioni che rispetto all’anno passato sono comunque riuscite a evidenziare miglioramenti.
Dal punto di vista delle piccole e medie imprese, il fatturato prodotto su Internet è stato pari al 6% del totale nel 2017, stesso valore del 2016, mentre per le PMI europee la media è aumentata di un punto fino al 10%.
«Considerando che il 95% delle realtà imprenditoriali italiane sono micro imprese con meno di 10 addetti, il più delle volte ingolfate dalla burocrazia e guidate da imprenditori con scarse competenze finanziarie e digitali, ad oggi appare alquanto utopico pensare che possano competere online contro giganti del web – commenta Mariachiara Marsella, web marketing manager di BEM Research – La sfida per l’impresa italiana messa alla corda dalla concorrenza europea, e non solo, è quella di rendere riconoscibile il proprio marchio anche se nell’ambito di specifiche nicchie di mercato», conclude Marsella.
Il Report e-commerce 2018 è disponibile per il download al seguente link: www.bemresearch.it/report/ecommerce-italia/