Pubblica Amministrazione, dal 12 agosto solo formati digitali
Ultimo aggiornamento 2 Agosto 2016
Il 12 agosto è una data decisamente importante per la Pubblica Amministrazione, sancisce la fine del “cartaceo” e l’inizio della dematerializzazione. A partire da questa data, infatti, gli enti pubblici dovranno produrre in formato digitale la documentazione da loro gestita per le consuete pratiche. La notizia può essere certamente definita come una “buona notizia”, sia in termini di efficienza sia in termini di risparmio.
Benché si tratti per molti enti locali e quindi per numerosi operatori, di dover cambiare totalmente il proprio modus operandi, ciò determinerà un beneficio per l’organizzazione del lavoro e la velocità di esecuzione delle attività, con un indiscusso vantaggio per i cittadini. Il risparmio economico dovuto all’abbandono della carta è stato più volte oggetto di discussione, non ultimo durante il Forum PA, come riporta il giornalista Paolo Baroni sull’articolo de La Stampa: “Da poco sono entrate in vigore ricetta e fatturazione elettronica, i certificati medici online, il fascicolo sanitario elettronico ed i processi telematici. Secondo le stime presentate all’ultimo Forum Pa da soli questi 5 interventi fanno risparmiare 1 miliardo e 935 milioni di fogli di carta all’anno e circa 3,2 miliardi di euro”.
Dematerializzazione e digitalizzazione: alcune considerazioni
La dematerializzazione è un primo passo avanti per la digitalizzazione, tuttavia la mera trasformazione da cartaceo a formato digitale (non solo testuale ma anche audio) non è sufficiente a garantire, da sola, la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Come riportato nel Report e-Gov realizzato da BEM Research il nostro Paese è ancora ben lontano dagli standard europei in tema di servizi e-government.
Appena il 24 per cento degli italiani hanno interagito telematicamente con la PA nel 2015, solo Romania (11 per cento) e Bulgaria (17 per cento) hanno fatto peggio di noi in Europa, dove invece l’utilizzo medio dell’e-gov si attesta al 50 per cento circa.
Da alcune nostre stime econometriche emerge come una diffusione dell’e-government in linea con quella media dell’Area euro permetterebbe di aumentare la crescita reale del Pil, a parità di spesa pubblica nominale, di mezzo punto percentuale.
Oltre alla dematerializzazione, dunque, appare necessario adottare:
- un piano di formazione su larga scala in grado di coinvolgere i dipendenti della PA, sfruttando anche l’attuale fase di riorganizzazione prevista dalla cosiddetta riforma Madia;
- un piano di investimenti in tecnologia affinché tutte le amministrazioni si dotino di infrastrutture hardware e software tra loro compatibili e che quindi facilitino l’utente nel dialogo con la Pubblica Amministrazione.
È possibile scaricare in formato PDF l’executive summary del report e-Gov da questo link: http://goo.gl/WjX0uV